I vantaggi dell’aria condizionata canalizzata

L’aria condizionata canalizzata è una soluzione ideale per le abitazioni di grandi dimensioni, un sistema che permette di distribuire l’aria climatizzata in modo uniforme in tutti gli ambienti.

A breve ci concentreremo sui vantaggi di un impianto di questo tipo, ma cominciamo con lo spiegare meglio cosa sia un l’aria condizionata canalizzata e come sia possibile far installare questo tipo di soluzione in casa.

Cosa è un impianto di aria condizionata canalizzata?

Un impianto di aria condizionata canalizzata è un sistema di climatizzazione che utilizza una rete di canali per distribuire l’aria climatizzata in tutti gli ambienti di un’abitazione, ufficio o locale commerciale.

L’impianto è composto da un’unità esterna, che contiene il compressore e il condensatore, e da una unità interna, che distribuisce l’aria climatizzata nelle varie stanze.

L’unità esterna è solitamente posizionata sul tetto o in un locale tecnico. L’unità interna, invece, è da posizionare in casa in un vano “nascosto” ma facilmente accessibile per un eventuale tecnico che dovrà effettuare una manutenzione.

I canali sono realizzati in materiale isolante, in modo da evitare la dispersione di calore o di freddo, e sono sono collegati all’unità interna attraverso delle bocchette di ventilazione.

Per installare un impianto di aria condizionata canalizzata è necessario realizzare un controsoffitto, ovvero una struttura che viene installata sul soffitto esistente, in modo da creare un vano dove possano essere posizionati i canali e le bocchette.

Il controsoffitto “riduce” l’altezza del soffitto, ma è necessaria per poter installare l’impianto di aria condizionata canalizzata.

Distribuzione uniforme dell’aria

L’aria condizionata canalizzata è l’unica soluzione che permette di distribuire l’aria climatizzata in modo uniforme in tutti gli ambienti di un’abitazione.

A differenza dei sistemi split, che richiedono un’unità esterna per ogni stanza, l’aria condizionata canalizzata ha un’unica unità esterna che distribuisce l’aria attraverso una rete di canali.

Questo sistema garantisce una temperatura costante in tutta la casa, senza sbalzi termici tra una stanza e l’altra.

Il grande vantaggio è quello di avere una temperatura uniforme in tutta la casa, senza quei fastidiosi sbalzi termici quando si passa da una stanza all’altra.

Silenziosità

L’aria condizionata canalizzata è una soluzione molto silenziosa, grazie alla presenza di un’unica unità esterna che è posizionata in un locale isolato. Questo permette di godere del comfort dell’aria condizionata senza essere disturbati dal alcun tipo di rumore.

Tra l’altro quello della silenziosità è un vantaggio non indifferente soprattutto se vivi in condominio e vuoi evitare di disturbare i vicini.

Risparmio energetico

L’aria condizionata canalizzata è una soluzione più efficiente rispetto ai sistemi split, in quanto richiede meno energia per distribuire l’aria climatizzata in tutta la casa. Ciò si traduce in un risparmio economico non indifferente, oltre che in un minor quantitativo di CO2 prodotta.

Design moderno

L’aria condizionata canalizzata è una soluzione dal design moderno, in quanto prevede la presenza di controsoffitti che sono in grado di dare un aspetto più moderno e accattivante ad ogni ambiente. Dunque possiamo dire che la climatizzazione canalizzata è in grado di influire positivamente anche sul design di casa.

Filtrazione dell’aria

Gli impianti di aria condizionata canalizzata sono dotati di filtri che bloccano il polline e le sostanze inquinanti. Questo contribuisce a migliorare la qualità dell’aria all’interno di un appartamento o ufficio, riducendo il rischio di allergie e altri problemi respiratori.

Si tratta di un aspetto non indifferente considerando che l’aria ad essere filtrata e “ripulita” sarà quella dell’intero immobile e non soltanto quella di una singola stanza.

Conclusione

L’aria condizionata canalizzata è una soluzione che offre numerosi vantaggi per abitazioni di grandi dimensioni, uffici e locali commerciali.

Se stai pensando di far installare un impianto di climatizzazione, l’aria condizionata canalizzata è certamente una scelta da prendere in considerazione.

Fotovoltaico per i privati: fattori da considerare e incentivi

L’installazione di un impianto fotovoltaico è un investimento che può essere molto vantaggioso per i privati, sia in termini economici che ambientali.

Proprio per i motivi che seguono infatti, tante persone hanno già scelto di passare al fotovoltaico per ridurre i costi in bolletta o in certi casi per eliminarla direttamente, effettuando il distacco dalla rete.

Vantaggi economici e ambientali

Il principale vantaggio economico di un impianto fotovoltaico è chiaramente il risparmio che si ha in bolletta elettrica.

Un impianto produce energia elettrica pulita e rinnovabile da sfruttare per il proprio consumo, riducendo così la quantità di energia acquistata dalla rete elettrica.

Il risparmio può arrivare fino all’80%, a seconda delle dimensioni dell’impianto e del fabbisogno energetico dell’abitazione.

Inoltre, un impianto fotovoltaico può generare un reddito aggiuntivo attraverso la vendita dell’energia in eccesso alla rete elettrica. Il prezzo dell’energia venduta alla rete è stabilito dal mercato, ma è comunque superiore al costo dell’energia acquistata.

Un altro ottimo argomento per passare al fotovoltaico è legato all’ambiente: questo tipo di impianto infatti, non produce emissioni di gas o inquinamento di alcun tipo, contribuendo così a ridurre anche l’effetto serra.

I fattori da considerare

Prima di procedere con l’acquisto e l’installazione dell’impianto fotovoltaico, è importante considerare anche altri fattori che giocano certamente un ruolo primario. Tra questi, i principali sono:

  • L’esposizione solare dell’abitazione: l’impianto fotovoltaico deve essere installato in un luogo dove è possibile ricevere una buona esposizione solare, così da garantire un’adeguata produzione di energia.
  • La dimensione dell’impianto: la dimensione dell’impianto deve essere ragionata in base ai consumi energetici dell’abitazione e degli spazi a disposizione.
  • Il costo dell’installazione: il costo dell’installazione di un impianto fotovoltaico varia a seconda della dimensione e delle caratteristiche dell’impianto.

Per valutare bene tutti questi aspetti, è consigliabile rivolgersi a un installatore qualificato per valutare la fattibilità dell’installazione e ottenere un preventivo accurato.

Incentivi fiscali

Il governo italiano ha introdotto già da qualche anno una serie di incentivi per promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici. Gli incentivi possono essere di natura fiscale, economica o tecnica.

Il principale incentivo fiscale è la detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per l’installazione dei un impianto fotovoltaico. La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Un altro incentivo fiscale è il Bonus Mobili, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ o superiore, se acquistati contestualmente alla realizzazione di un intervento di riqualificazione energetica dell’abitazione, tra cui l’installazione di un impianto fotovoltaico.

Incentivi regionali

Oltre agli incentivi statali, anche le singole regioni italiane hanno introdotto una serie di misure per promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici.

Ad esempio, il Piemonte è una regione molto attiva in questo campo. Negli anni, questa regione ha reso disponibili diversi incentivi e bonus per l’installazione di impianti fotovoltaici, sia per i privati che per le imprese.

In particolare, il Piemonte ha recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2023 un incentivo che offre una detrazione fiscale pari al 90% dell’investimento (che deve essere volto a migliorare l’efficienza energetica di abitazioni e condomini). A partire dal 2024, tale incentivo diminuirà al 70%, mentre nel 2025 si ridurrà al 65%.

Si tratta certamente di una buona occasione per quanti stanno pensando di far installare un fotovoltaico Torino e iniziare concretamente a risparmiare.

In breve

L’installazione di un impianto fotovoltaico è un investimento che può essere molto vantaggioso per i privati, sia in termini economici che ambientali. Gli incentivi statali e regionali rendono questa soluzione ancora più conveniente.

Se passare al fotovoltaico è un qualcosa che hai sempre pensato di fare e che per un motivo o l’altro hai sempre rimandato, adesso potrebbe essere il momento giusto.

Come ridurre le spese di gestione in negozio?

Ridurre le spese di gestione è un obiettivo prioritario per qualsiasi imprenditore che desideri massimizzare i profitti e mantenere efficiente e redditizia la propria attività commerciale.

Certamente esistono diverse strategie e suggerimenti pratici utili per ridurre le spese di gestione in negozio, e di seguito evidenzieremo le migliori pratiche che possono aiutarti a raggiungere questo obiettivo.

Gestisci l’inventario in modo efficiente

Partiamo dalle basi: un inventario fuori contro può diventare un peso finanziario non indifferente per qualsiasi negozio. Censisci attentamente le tue scorte di magazzino e adotta un sistema di gestione dell’inventario che ti consenta di tenere accuratamente traccia delle merci che entrano ed escono.

Riduci al minimo gli sprechi e assicurati di mantenere un adeguato livello di inventario in base alle esigenze dei clienti, proteggendoti da eventuali perdite economiche o mancati guadagni.

Ottimizza l’uso dell’energia

Un ambito in cui molti negozi possono risparmiare è l’uso intelligente dell’energia elettrica.

Potresti iniziare sostituendo la vecchia insegna con una a LED: le moderne insegne al Neon LED Flex consumano 10 volte meno di quelle tradizionali ed offrono il 6% di luminosità in più.

Questo accorgimento può ridurre significativamente i costi energetici a lungo termine, consentendoti di risparmiare sulle bollette.

Inoltre, passa alle moderne lampade a led anche per quel che riguarda l’illuminazione interna del punto vendita, noterai che oltre a risparmiare avrai da subito un negozio molto più luminoso ed attraente.

Ottimizza la pianificazione del personale

La pianificazione del personale è un altro aspetto cruciale per ridurre le spese di gestione in negozio. Analizza attentamente i flussi di clienti e lo storico delle vendite per determinare i periodi di picco e quelli di minor affluenza.

Utilizza queste informazioni per pianificare gli orari di lavoro in modo da avere il personale adeguato durante i momenti di maggior affluenza e di ridurlo quando l’attività è più tranquilla.

Inoltre, valuta l’opportunità di creare turni di lavoro flessibili o di assumere personale part time per evitare di avere staff in sovrannumero.

Riduci gli sprechi

Gli sprechi possono rappresentare una parte significativa delle spese di gestione. Identifica le aree in cui si verificano gli sprechi e adotta misure per ridurli.

Ad esempio, se noti che il cibo deperibile va spesso sprecato, rivedi le tue politiche di acquisto e le pratiche di stoccaggio per evitare di fare scorte eccessive.

Inoltre, incoraggia i dipendenti ad essere consapevoli dell’uso delle risorse a loro disposizione, ad esempio spegnere le luci quando non servono o ridurre l’uso di materiali di imballaggio.

Negozia con i fornitori

La negoziazione con i fornitori è un’abilità preziosa che può consentirti di ridurre le spese di approvvigionamento e gestione.

Cerca di stabilire relazioni solide con i tuoi fornitori, senza dimenticare che si tratta di partner commerciali.

Cerca la possibilità di ottenere sconti per volumi di acquisto più elevati o di negoziare prezzi più vantaggiosi. Inoltre, tieni d’occhio le offerte speciali o le promozioni che potrebbero consentirti di risparmiare ulteriormente sui costi di approvvigionamento.

Utilizza la tecnologia per automatizzare i processi

L’automazione dei processi può essere un modo efficace per ridurre le spese di gestione e migliorare l’efficienza operativa.

Esplora le soluzioni tecnologiche disponibili per il tuo settore, come software di gestione dell’inventario, sistemi avanzati di gestione del negozio o strumenti di analisi delle vendite.

Queste tecnologie possono semplificare le operazioni quotidiane, ridurre i costi operativi e ottimizzare l’efficienza complessiva del tuo negozio.

In breve

Come appare evidente, ridurre le spese di gestione in negozio richiede un approccio strategico da parte tua, ed esistono diverse opportunità per riuscire in questo obiettivo.

Adotta le soluzioni che meglio si adattano alle specifiche esigenze della tua attività e implementale gradualmente. Con la giusta attenzione e una buona pianificazione, potrai ottenere risultati significativi e migliorare la redditività della tua attività commerciale.

Festa di compleanno a sorpresa: idee per organizzarla in un’ora

Siamo così tanto presi dalla routine quotidiana che spesso dimentichiamo le cose più importanti, non ultima quella di organizzare una festa di compleanno per un familiare o persona cara.

In questa evenienza, ci ritroviamo a dover pensare a tutto all’ultimo minuto, con il desiderio di predisporre ugualmente una bella festa di compleanno a sorpresa.

Niente panico dunque, è possibile riuscire ugualmente in questo intento, a patto di prestare attenzione ad alcuni aspetti molto pratici e per niente impegnativi.

Per questo motivo, di seguito scoprirai come pianificare e organizzare una festa di compleanno a sorpresa in un’ora.

Pianifica tutti i dettagli dell’evento

Il primo passo per organizzare una festa di compleanno a sorpresa in un’ora è pianificare tutto nei minimi dettagli.

Innanzitutto, devi sapere quali sono le preferenze del festeggiato come il suo cibo preferito, la musica che ama, e tanto altro. Prepara una lista di cose da fare e da acquistare, così da non dimenticare nulla.

Subito dopo, pensa rapidamente a creare una lista di persone che ama e con le quali gli piacerebbe trascorrere questo giorno così speciale.

Inviti digitali per risparmiare tempo

Individuate le persone da invitare, invece di creare inviti cartacei o di spedirli per posta, utilizza gli inviti digitali. Esistono molti siti web che ti permettono di creare inviti personalizzati in modo facile e veloce.

Ricorda di avvisare gli invitati del fatto che si tratta di una festa a sorpresa, così da evitare spoiler, e raccomanda loro di parcheggiare l’auto dove non possa essere vista dal festeggiato.

Crea un’atmosfera giusta con decorazioni semplici ma efficaci

Scegli un tema per la festa e crea delle decorazioni semplici ma efficaci per creare l’atmosfera giusta.

Puoi creare delle bandierine con i colori della sua squadra preferita se il festeggiato ama lo sport o un team in particolare. In alternativa, puoi creare una ghirlanda di palloncini colorati per aggiungere un tocco di allegria alla festa.

Cibo e bevande: opta per la semplicità

Non è necessario preparare un pasto completo o un buffet. Opta per qualcosa di semplice come una torta, dei biscotti o delle chips.

Per le bevande, assicurati di avere una varietà di scelte, come acqua, soda e birra. Se il festeggiato ha una bevanda preferita, assicurati di averla a disposizione.

Attività divertenti per coinvolgere gli invitati

Organizza alcune attività divertenti per coinvolgere gli invitati e rendere la festa ancora più divertente.

Puoi pensare ad una gara di karaoke o una competizione di ballo (basta uno stereo per far ciò). In alternativa, puoi organizzare una caccia al tesoro in casa. Ricorda che l’importante è creare un’atmosfera piacevole e rilassante per tutti gli ospiti.

Altri suggerimenti per rendere la festa ancora più speciale

Ecco alcuni suggerimenti particolari per rendere la festa ancora più speciale; si tratta anche in questo caso di soluzioni rapide da adottare e dall’effetto assicurato.

Potresti ad esempio creare un’installazione di luci per creare un’atmosfera magica, utilizzando semplici luci di Natale.

Inoltre, se hai una cornice digitale, puoi creare una galleria di immagini del festeggiato e degli invitati per regalare bellissimi momenti e ricordi speciali.

Un’altra idea carina sarebbe quella di chiedere agli invitati di presentarsi con un vestito “a tema”, scelto tra quelli che piacciono di più al festeggiato.

In breve

In sintesi, organizzare una festa di compleanno a sorpresa in un’ora può sembrare impossibile, ma seguendo questi consigli e suggerimenti, potrai pianificare e organizzare questa bella sorpresa senza stress e senza impazzire.

Ricorda di pianificare ogni dettaglio con attenzione e di non trascurare i gusti e le preferenze del festeggiato. Utilizza gli inviti digitali per risparmiare tempo e crea un’atmosfera giusta con decorazioni semplici ma efficaci.

Opta per cibo e bevande semplici, ma assicurati di proporre una varietà di scelte per accontentare tutti gli ospiti.

Grazie a questi suggerimenti inediti, la festa di compleanno a sorpresa sarà un successo garantito.

Se invece ritieni di non avere tempo o di non essere in grado di organizzare una festa in così poco tempo, puoi sempre fare una chiamata ad una sala per feste e prenotare uno spazio facendo in modo che sia l’organizzazione stessa a preparare tutto quel che riguarda cibo e intrattenimento.

Come rendere più facile la vita in bagno per le persone disabili

Prendersi cura della propria igiene personale è una naturale necessità per ogni individuo, ma per le persone disabili questa è una sfida quotidiana. Ecco allora di seguito alcuni accorgimenti che consentono di rendere la vita in bagno più facile a chi è interessato da qualsiasi tipo di disabilità.

Installare maniglie e corrimani

Una delle soluzioni più semplici per rendere il bagno più accessibile alle persone con disabilità è l’installazione di maniglie e corrimani. Questi elementi possono aiutare a mantenere l’equilibrio durante l’utilizzo del wc o della doccia, rendendo la vita in bagno più sicura e confortevole. Inoltre rappresentano un appiglio sicuro nel caso in cui si stia per perdere l’equilibrio o quando serve fare leva sulle braccia per sollevarsi.

Adottare soluzioni specifiche per l’igiene personale e per la comunicazione

Per le persone disabili che hanno difficoltà a compiere determinate azioni come lavarsi i denti o fare la doccia, esistono prodotti che possono rendere queste operazioni più semplici.

Ad esempio, esistono lavabo sospesi con ampio spazio sotto per consentire alla persona in carrozzina di potersi avvicinare a sufficienza, docce con sedile e soffione a mano regolabile, o tappeti antiscivolo per la doccia o vasca da bagno. Inoltre, per le persone disabili che hanno difficoltà a comunicare le loro esigenze, la tecnologia può essere di grande aiuto.

Ad esempio, esistono dispositivi per la comunicazione a distanza che permettono di chiamare l’assistenza in caso di emergenza, un segnale acustico che avverte le altre persone presenti in casa della necessità di recarsi rapidamente in bagno.

Installare sanitari ad altezza maggiorata

Per le persone disabili che hanno difficoltà a sedersi o alzarsi da un wc standard, l’installazione di sanitari ad altezza maggiorata può essere una soluzione molto utile. Questi sanitari hanno una seduta più elevata rispetto i modelli standard, rendendo più facile il sedersi e alzarsi. Inoltre, alcuni modelli sono dotati di braccioli che possono essere utilizzati come supporto per mantenere l’equilibrio.

Utilizzare rubinetti e docce con miscelatori termostatici

Per le persone disabili che hanno difficoltà a regolare la temperatura dell’acqua durante la doccia o il lavaggio delle mani, l’utilizzo di rubinetti con miscelatori termostatici per lavabo e docce può essere una soluzione molto pratica. Questi dispositivi mantengono la temperatura dell’acqua a un livello costante, evitando il rischio di scottature accidentali.

Installare specchi regolabili in altezza

Per coloro i quali anno difficoltà a vedere il proprio volto durante la rasatura o il trucco, l’installazione di specchi regolabili in altezza può essere molto utile. Questi specchi possono essere regolati in altezza per adattarsi alla statura della persona, permettendo una visuale perfetta per la rasatura o il trucco anche quando si è sulla carrozzina.

Installare una vasca da bagno con porta

Per le persone disabili che hanno difficoltà ad entrare e uscire dalla vasca da bagno, l’installazione di una vasca con sportello può essere una soluzione molto utile. Le vasche con sportello per anziani si aprono e si chiudono facilmente, permettendo alla persona di entrare e uscire senza dover fare sforzi di nessun tipo e senza dover sollevare le gambe.

Inoltre, le vasche di questo tipo sono dotate di un sedile interno, che rende più facile il momento del bagno ed evita il pericolo dello scivolamento in avanti quando la vasca è piena.

In breve

In conclusione, ci sono molte soluzioni che possono rendere più facile la vita in bagno alle persone disabili, accorgimenti che rendono questo ambiente più accessibile e confortevole restituendo autonomia alla persona interessata.

Per questo motivo, rendere più facile la vita in bagno alle persone con difficoltà motorie è certamente un obiettivo raggiungibile.

È importante prendere in considerazione le esigenze individuali di ogni individuo e adottare le soluzioni più adatte in base alle difficoltà specifiche.

Perché cresce il desiderio di sicurezza in casa?

Nel corso degli ultimi due anni, complice la pandemia che ha certamente inciso sul modo di vivere delle persone a seguito di limitazioni e chiusure,  il numero dei reati in Italia è aumentato. Secondo i dati forniti dalla direzione centrale della Polizia criminale infatti, nel 2021 si è riscontrata una crescita del 5,4% dei reati nel nostro paese rispetto l’anno prima. Inoltre, lo stato di isolamento ha contribuito a far crescere tra le persone degli stati di ansia e paura che hanno rafforzato il desiderio di avvertire maggiore sicurezza all’interno delle mura domestiche.

Proprio la casa, a seguito del periodo di pandemia, è vista ancora di più come l’ultimo dei rifugi all’interno del quale vogliamo sentirci sempre protetti e irraggiungibili da qualsiasi eventualità o problema.

I timori più diffusi tra gli italiani

Certamente, tra i timori che maggiormente attanagliano gli italiani in questo periodo storico, c’è una percezione di sicurezza che è più labile rispetto il passato. Tantissime persone affermano infatti di sentirsi poco sicure all’interno della propria abitazione e che hanno la paura concreta che possa verificarsi un episodio di furti o atti vandalici.

Questa paura è esternata in maniera indifferente da uomini e donne a prescindere dal fatto che vivano al Nord o al Sud. Certamente il periodo di chiusura forzata ha influito sulla qualità della vita delle persone, e aumentato di conseguenza il numero di tentativi di effrazione anche in casa.

Dunque dietro questa paure non c’è soltanto un timore generico legato magari ad uno stato d’ansia, ma il sapere che effettivamente questi episodi stanno diventando sempre più frequenti.

Come riuscire a proteggere casa

Dunque la protezione della propria abitazione è a tutti gli effetti una necessità che nessuno è disposto a rimandare.

Tutti abbiamo infatti bisogno di sentirci più al sicuro all’interno di casa e siamo per questo alla ricerca di quelle soluzioni che possano aiutarci a sentirci più protetti. Certamente il mercato di settore ha fatto davvero tanto in questi anni, ed oggi esistono soluzioni che ben si adattano ad ogni tipo di appartamento. Ogni unità abitativa ha infatti i suoi “punti deboli” dal punto di vista della sicurezza e questi dipendono dalle caratteristiche proprie dell’edificio, nonchè da quelle del singolo appartamento.

Tante persone ricorrono per questo a dei sistemi di protezione alquanto sofisticati e dispositivi di sicurezza quali laser e sensori di movimento, che fanno scattare un allarme sonoro e luminoso. Altri ancora optano invece per un sistema di telecamere che possa fare da deterrente per i malintenzionati. Tanti invece si affidano unicamente alla porta blindata, soprattutto se vivono ai piani più alti e dunque sono certi che nessuno possa tentare di entrare dalle finestre.

C’è poi chi vive ai piani bassi e necessita per questo di mettere in sicurezza anche le finestre: in tal caso la soluzione è quella di ricorrere alle grate di sicurezza per le finestre o alle inferriate per le porte. Dunque parliamo di porte blindate, sistemi elettronici di sicurezza, grate ed inferriate, telecamere.

Sono questi fondamentalmente i dispositivi maggiormente adoperati per cercare di mettere in sicurezza la propria abitazione, certamente quelli più efficaci.

Si tratta in effetti di soluzioni che possono in più di una maniera impedire a qualcuno di accedere furtivamente all’interno di una abitazione e che per questo vengono ben visti dalla maggioranza degli italiani. Dunque, se la strada per superare le proprie paure è quella di installare in casa delle soluzioni extra in tema di sicurezza, lo si può certamente fare con il grande vantaggio di riuscire a garantirsi un futuro molto più sereno.

Come recuperare spazio in bagno

Recuperare spazio in bagno diventa di fondamentale importanza quando le dimensioni ridotte ci costringono a lavorare di fantasia, pur di riuscire a posizionare tutti gli elementi desiderati.

Non bisogna infatti pensare che se si dispone di una stanza da bagno piuttosto piccola sia necessario accontentarsi, ma al contrario è possibile ottenere risultati interessanti a patto di riuscire a sfruttare bene lo spazio a disposizione. Vediamo allora di seguito alcuni consigli che possono tornare utili quando si desidera recuperare dello spazio in bagno.

Sfruttare le soluzioni modulari

I mobili modulari o componibili consentono di recuperare spazio sfruttando anche gli angoli se lo desideri, e senza rinunciare per questo all’estetica.

All’interno di questi mobili potrai posizionare ogni tipo di oggetto, considerando che tali soluzioni sono anche alquanto capienti. Un’ottima base dalla quale partire dunque, per recuperare spazio e arredare secondo il tuo gusto personale.

Considera i sanitari sospesi

I sanitari sospesi sono un’ottima idea se lo scopo è quello di recuperare anche il minimo spazio disponibile nella stanza da bagno. Già per il semplice fatto di non essere a contatto con il pavimento, essi danno maggiore sensazione di ampiezza e leggerezza.

Inoltre, essendo leggermente più piccoli di quelli tradizionali, occupano meno spazio e “appesantiscono” di meno l’estetica generale della stanza.

Sostituire la vasca con una doccia

La sostituzione vasca con doccia può essere una soluzione decisiva quando si desidera recuperare spazio in bagno. Tra l’altro la doccia è molto più facile e veloce da adoperare rispetto la vasca, e consente anche di ridurre il consumo di acqua.

Se nel tuo bagno è dunque presente una vasca e desideri avere più spazio a disposizione per gli altri mobili, considera che trasformare la tua vecchia vasca in un moderno box doccia è la soluzione giusta.

Scegli un lavabo con mobile integrato

Altra opzione interessante è quella di scegliere un lavabo con mobile integrato. In questa maniera avremo recuperato dello spazio che altrimenti sarebbe rimasto inutilizzato, e grazie a tale mobile potremo disporre di un posto in più dover poter riporre la biancheria da bagno.

Inoltre tale soluzione consente di apportare un tocco di stile e design in più, dunque rappresenta anche una importante occasione per poter definire al meglio l’estetica del nostro bagno.

Cambiare l’apertura della porta

È una cosa che si dà per scontata, ma che in realtà può essere cambiata se ciò serve a recuperare spazio.

Il movimento di apertura della porta infatti, sottrae superficie utile all’intero bagno per il semplice fatto che nulla può essere posizionato onde evitare di impedirne il movimento. In questi casi dunque, soprattutto se si sta effettuando una ristrutturazione, è utile pensare ad invertire il movimento di apertura della porta del bagno verso l’esterno anziché verso l’interno.

In questa maniera si andrà a recuperare uno spazio che altrimenti sarebbe rimasto pressochè inutilizzato.

Opta per uno scaldasalviette

Un tradizionale termosifone in bagno andrebbe a sottrarre spazio utile che potresti invece sfruttare in altra maniera, ma ad ogni modo il riscaldamento è essenziale anche in questa stanza di casa. L’alternativa è allora uno scaldasalviette, che può essere posizionato anche più in alto, lasciando così più spazio a terra che puoi sfruttare come preferisci.

In questo modo avrai un elemento utile a riscaldare la stanza (così come gli accappatoi, se lo desideri) risparmiando un sacco di spazio che potrai destinare ad esempio ad un mobile in grado di contenere tanti altri oggetti o biancheria da bagno.

Conclusione

Recuperare spazio in bagno è dunque possibile, a patto di adottare alcune importanti accortezze. Vedrai che seguendo questi consigli potrai avere una bellissima stanza da bagno, pratica e funzionale al tempo stesso, senza dover rinunciare all’estetica ed al tuo stile personale.

L’importanza del fattore di caduta

Il fattore di caduta è un parametro fondamentale quando si vuole andare a determinare quali siano le forze che agiscono su un corpo nel momento in cui una caduta viene arrestata. Tale fenomeno è detto appunto “fattore di caduta” ed il suo studio è certamente fondamentale in qualsiasi tipo di ambiente in cui vengano effettuati dei lavori come quelli presenti in un cantiere.

Esso è comunque un termine ampiamente adoperato in alpinismo ed indica quanto sia seria una caduta nel corso dell’arrampicata, ma tale fattore viene considerato anche in cantiere ed in qualsiasi luogo in cui si facciano dei lavori in quota.

Tecnicamente, possiamo dire che il fattore di caduta è dato dal rapporto tra la quota che la persona perde nel corso della caduta e l’esatta lunghezza della corda tra la persona stessa ed il punto in cui egli è assicurato. Chiaramente, minore è il valore calcolato del fattore di caduta, minore saranno le forze in gioco che saranno assorbite dal corpo della persona e per questo motivo la sua caduta sarà meno dolorosa.

Al contrario, maggiore è il valore e maggiori saranno le forze che agiscono sul corpo della persona che cade e dunque aumenteranno le probabilità che questi posso andare incontro ad un infortunio. Chiaramente con il fattore di caduta non si va a determinare con esattezza quella che sarà la forza di impatto, ma è semplicemente un modo che ci consente di stabilire quella che sarà la gravità di una caduta.

I sistemi di protezione anticaduta

Proprio per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori i quali prestano, sia occasionalmente che in maniera costante, la propria opera ad una certa altezza dal suolo, è necessario che vengano predisposte tutte le misure di sicurezza inclusi sistemi di protezione anticaduta.

Grazie a tali sistemi è possibile andare a ridurre in maniera drastica le possibilità di incidenti, soprattutto quando questi vengono combinati con dei dispositivi retrattili che agiscono come delle vere e proprie cinture di sicurezza, ovvero andandosi a bloccare in maniera automatica nel caso in cui vi sia una accelerazione improvvisa dovuta ad una caduta.

Tali dispositivi di sicurezza sono solitamente agganciati ad una linea vita tetto il cui scopo è proprio quello di assicurare il dispositivo di sicurezza alla superficie sulla quale il dipendente sta lavorando.

Grazie a questo tipo di sistemi l’estensione dell’assorbitore va ad aumentare volutamente l’altezza di caduta, così da consentire una migliore distribuzione delle forze e rendere praticamente innocuo questo tipo di avvenimento per il lavoratore.

Si tratta evidentemente di una importante risorsa per migliorare notevolmente il livello di sicurezza in cantiere.

Qual è la configurazione di protezione anticaduta più adeguata?

In linea di massima possiamo dire che non esiste una tipologia di configurazione di protezione anticaduta adeguata a tutte le situazioni, ma molto dipende dalle specifiche del luogo sul quale si sta lavorando e delle persone che ne usufruiscono.

Ci sono inoltre diversi fattori che influiscono sulla qualità di assistenza nella caduta e questi vanno dalla capacità del cordino di allungarsi all’utilizzo della assorbitore di energia, dalla capacità del cavo di deflettersi si alla distanza con il punto In cui si è ancorati al bordo del tetto, per citarne alcuni.

Ad ogni modo, tenere a mente le considerazioni di cui sopra aiuterà certamente nello scegliere la configurazione più adatta per il proprio sistema di protezione anticaduta.

L’obiettivo è sempre quello di cercare di ridurre al minimo le possibili conseguenze di una caduta, così da rendere ogni cantiere un luogo sempre più sicuro e fare in modo che il numero di incidenti sul lavoro possa diminuire in maniera decisa.

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Customer Satisfaction e benessere dei dipendenti: le Scienze Comportamentali al servizio delle aziende

Se l’Employer eXperience (EX) brilla si riflette in una Customer Experience di successo, creando un circolo virtuoso. Questo è il risultato di dipendenti che si sentono valorizzati, coinvolti e parte di un progetto più ampio.
L’esperienza del cliente inizia nel momento in cui i dipendenti entrano in contatto con i consumatori, fornendo informazioni e servizi. 

Quando un’esperienza diventa memorabile da parte del cliente, emerge chiaramente il ruolo fondamentale del dipendente, che ha risolto un problema o superato le aspettative.
In questo contesto, l’utilizzo dei principi delle Scienze Comportamentali risulta fondamentale per favorire il coinvolgimento, la partecipazione e l’adozione di nuovi valori da parte delle imprese nei confronto dei loro dipendenti.

Le quattro dimensioni chiave che legano felicità e produttività

È quanto emerge dal workshop ‘Leadership, Strategia, Mindset e Trasformazione della CX’ organizzato da TEHA -The European House of Ambrosetti a cui hanno partecipato BVA Doxa e BVA Nudge Consulting.

Ma quali sono le dimensioni chiave che legano felicità e produttività del dipendente e che ogni organizzazione deve curare per raggiungere i propri obbiettivi? Secondo Ted Utoft, ceo UK e chief growth officer Global, sono quattro: realizzazione personale dei dipendenti come trama fondamentale, appartenenza e spirito di squadra, equità, e scopo. Quando i dipendenti si allineano a questo nobile fine, la loro passione diventa il fuoco che illumina l’intera esperienza cliente.

Garantire sicurezza fisica, economica e psicologica al lavoro

Solo coltivando con cura questi quattro aspetti, le organizzazioni possono aspirare a un futuro in cui la soddisfazione divenga una metrica tanto interna quanto esterna, e dove la storia di ogni dipendente si intrecci a quella di ogni cliente pienamente appagato.

Infatti, l’autorealizzazione attraverso il lavoro implica che competenza, autonomia e riconoscimento non sono solo aspirazioni, ma realtà quotidiane. Quindi, fiducia, rispetto e solidarietà diventano i fili colorati che uniscono i singoli dipendenti in una trama collettiva, dove a ogni dipendente viene garantita una sicurezza fisica, economica e psicologica.

Realizzare il percorso verso l’eccellenza

Il successo di questo tipo di approccio è dimostrato dai casi di Saks e Patagonia. Sacks ha trasformato il suo ambiente lavorativo valorizzando gli sforzi dei dipendenti, e registrando un netto aumento dell’engagement dei clienti. Patagonia, con la sua missione ambientale, non solo ha attratto consumatori con valori simili, ma ha anche creato un’ambiente lavorativo dove i dipendenti sono fieri e motivati, stimolando la crescita e l’innovazione.

Il percorso verso l’eccellenza si realizza infatti quando aziende di ogni settore riescono a costruire una cultura che celebra l’EX, trasformando la loro forza lavoro in ambasciatori del marchio entusiasti e sostenitori dell’eccellenza nel customer care.
In questo viaggio è la Scienza Comportamentale a scrivere un modello in cui il benessere dei dipendenti e la soddisfazione dei clienti si fondono in un legame di successo condiviso, senza alcuna separazione.

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Prestiti: in Lombardia chiesti in media 6.565 euro per cure mediche

In Lombardia, secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, nel 2023 le richieste di prestiti personali per sostenere le spese mediche hanno rappresentato il 4,6% del totale dei finanziamenti richiesti nella regione. E chi ha presentato domanda per questa tipologia di prestito ha cercato di ottenere, in media, 6.565 euro.

I tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica spingono infatti i cittadini a rivolgersi alla sanità privata. Ma per sostenere questi costi, sono tanti coloro che sono appunto costretti a chiedere un prestito.

“Curarsi è diventato sempre più oneroso, e ricorrere al credito al consumo può essere una strategia”

“Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata – ha spiegato Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it -. Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l’impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi”.
Come detto, chi in Lombardia lo scorso anno ha chiesto un prestito personale per pagare cure mediche ha cercato di ottenere, in media, 6.565 euro, una cifra da restituire in poco più di 51 mesi.

L’identikit del richiedente lombardo

Se si guarda al profilo dei richiedenti lombardi si scopre che chi ha presentato domanda di prestito personale per far fronte alle spese mediche aveva, all’atto della firma, mediamente, quasi 46 anni.

Si tratta di un valore significativamente più alto se confrontato con l’età media in cui, in generale, si chiede un prestito personale nella stessa regione, che secondo l’analisi di Facile-it, è pari a 41 anni.
Andando più nello specifico, quasi una domanda su 4, il 24,8%, arriva da richiedenti lombardi con età compresa tra 45 e 54 anni, seguiti da coloro che hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni (20,4%).
Al terzo posto, invece, si posizionano i soggetti con un’età compresa tra 25 e 34 anni (19,3%).

Sono più le donne a presentare richiesta di un “finanziamento sanitario”

Un altro dato interessante emerge analizzando il sesso dei richiedenti. Nel 44,4% dei casi a presentare domanda di finanziamento per le spese sanitarie è stata una donna, percentuale nettamente più elevata rispetto alle richieste di prestito totali in Lombardia, dove la quota femminile di richiedenti si ferma al 29,4%.

Dall’analisi emerge anche come, sempre nell’ultimo anno, il tasso dei prestiti personali sia aumentato notevolmente. Nel 2022 il TAEG medio riservato ai lombardi che hanno chiesto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9,3%, valore salito al 10,6% nel 2023, in aumento del 14%.

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LinkedIn, obiettivo engagement: arrivano i videogame?

LinkedIn, il social media di proprietà di Microsoft, si appresta a entrare nel mondo del gaming online. Con oltre un miliardo di utenti attivi, è la più grande rete professionale al mondo su Internet. Il prossimo passo, secondo gli insider, sarebbe quello di coinvolgere ulteriormente i membri attraverso l’esperienza di gioco. La notizia è stata confermata dalla testata TechCrunch, che ha pubblicato una dichiarazione di un portavoce dell’azienda: “Stiamo introducendo giochi basati su puzzle all’interno dell’esperienza LinkedIn per sbloccare un po’ di divertimento, approfondire le relazioni e, si spera, suscitare opportunità di conversazioni. . . Resta sintonizzato per saperne di più!”.

Tre titoli in stile puzzle

Il successo dei giochi in stile puzzle, come il famoso Wordle, ha ispirato LinkedIn a sviluppare tre titoli iniziali: “Queens”, “Inference” e “Crossclimb”. Ovviamente i nomi potranno cambiare rispetto ai primi annunci, ma sicuramente si tratterà di attività che combinano il divertimento di risolvere un rompicapo con la sana competizione tra colleghi e aziende. Infatti una delle idee più originali di LinkedIn, ancora in fase di valutazione, è quella di creare delle “classifiche aziendali”, organizzando i punteggi dei giocatori in base al luogo di lavoro. Questa funzionalità potrebbe incentivare le sfide tra imprese e potenziare il senso di appartenenza all’azienda, incoraggiando i dipendenti a partecipare attivamente ai giochi proposti.

Più relazioni fra gli utenti

Secondo un portavoce di LinkedIn, l’obiettivo dei giochi basati su puzzle è creare momenti di divertimento, approfondire le relazioni e stimolare conversazioni all’interno della piattaforma. Microsoft, proprietaria di LinkedIn, è un colosso nel settore dei videogiochi, con fatturati record che provengono da Xbox, Activision Blizzard e ZeniMax. Anche se non è chiaro il coinvolgimento diretto di Microsoft nel progetto di gaming di LinkedIn, è molto probabile una collaborazione tra le due realtà. E, ovviamente, il potenziale di successo sarebbe altissimo.

Gaming tipo app

I giochi casual basati su puzzle continuano a dominare le classifiche delle app più popolari, sia in termini di ricavi sia di coinvolgimento degli utenti. Ora anche LinkedIn si prepara a sfruttare questa tendenza. Negli anni, LinkedIn ha sperimentato diverse funzionalità per aumentare l’engagement degli utenti, adottando strumenti sempre più sofisticati per conquistare il suo pubblico. L’introduzione dei giochi online rappresenta un nuovo capitolo in questa strategia di crescita. Resta da vedere come gli utenti accoglieranno questa novità.

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RC auto, sempre più cara. Perchè?

A gennaio 2024, il prezzo medio dell’assicurazione per la Responsabilità Civile auto (la cosiddetta RC) è stato di 389 euro. Si tratta di un aumento del 7,5% su base annua in termini nominali e del 6,7% in termini reali, anche se si registra una lieve decelerazione rispetto al +7,9% di dicembre. Questi dati sono stati resi noti dall’Ivass, l’autorità di vigilanza assicurativa. Anche se le cifre sembrano altissime, l’Ivass sottolinea che i prezzi medi attuali rimangono inferiori rispetto al periodo pre-pandemico, quando a gennaio 2019 si attestavano a 406 euro.

Incrementi di prezzi diversi a seconda delle province

Analizzando le province, si osserva che gli incrementi di prezzo variano tra il +3,3% a Catanzaro e il +10,0% ad Alessandria. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 250 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, riferisce Adnkronos, l’incremento di prezzo è del 10,4%.

Una stangata da 877 milioni di euro

In risposta ai dati forniti dall’Ivass, il Codcons sottolinea che l’aumento delle tariffe Rc Auto rappresenta una maxi-stangata di circa 877 milioni di euro annui a carico degli automobilisti italiani. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, afferma che gli aumenti delle tariffe siano ingiustificati, poiché non sono in linea con un analogo aumento dell’incidentalità in Italia. Rienzi esorta il governo a intervenire per limitare il potere delle compagnie assicurative e frenare l’escalation delle tariffe.

Le preoccupazioni delle associazioni dei consumatori

Anche Assoutenti esprime preoccupazione per i rincari dell’Rc auto a gennaio, sottolineando un aumento della spesa di +27 euro a polizza rispetto alle tariffe medie dello stesso periodo del 2023. “Napoli – analizza l’associazione – si conferma la città con le polizze più pesanti, con un a tariffa media di 560 euro, seguita da Prato (553,7 euro) e Caserta (500 euro). Dal lato opposto della classifica Enna è la città con la Rc auto più economica (287 euro), seguita da Oristano (297 euro) e Potenza (299 euro). Gli incrementi annui più pesanti si registrano ad Alessandria, Biella, Lecco e Vercelli, che vedono a gennaio le tariffe salire del 10%, mentre a Catanzaro le polizze salgono solo del +3,3%”. 

Furio Truzzi, presidente onorario di Assoutenti, denuncia incrementi immotivati che non rispondono a un aumento dei costi per le compagnie assicurative o dell’incidentalità, ma sono causati da anomalie nel settore assicurativo. L’associazione sottolinea la necessità di una radicale riforma nel settore assicurativo per introdurre maggiore concorrenza e tutela per gli assicurati.

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Scuola: 55,63% di iscrizioni per i licei, ma crescono istituti tecnici e professionali

Il 10 febbraio si sono chiuse le iscrizioni online all’anno scolastico 2024/2025 sulla piattaforma online Unica (unica.istruzione.gov.it). E secondo i dati rilevati sono ancora i licei a essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti italiani che devono effettuare la scelta della scuola secondaria di II grado.

Con il 55,63% di domande sul totale delle iscrizioni, il liceo continua infatti a essere considerato la prima scelta per gli studenti italiani.
Gli istituti tecnici e i professionali mostrano però un trend in crescita. I primi rilevano il 31,66% delle iscrizioni (contro il 30,9% dello scorso anno) e i secondi il 12,72% (contro il 12,1 % dello scorso anno).

Due novità: l’istituto professionale 4+2 e il liceo del Made in Italy

Quest’anno per il mondo della scuola sono due le novità. La prima è l’avvio della sperimentazione della filiera tecnico professionale “4+2”, che ha raggiunto 1.669 iscrizioni, e la seconda riguarda i nuovi licei del “Made in Italy”, le cui iscrizioni sono 375.

“La filiera del 4+2 ha registrato un interesse significativo da parte delle famiglie, si tratta di un risultato importante e non scontato – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -. Gli studenti da settembre potranno contare su un percorso e su programmi fortemente innovativi e su una maggiore sinergia con il mondo produttivo”.

È importante ampliare l’offerta formativa per gli studenti italiani

“Il Made in Italy è la nuova offerta formativa messa in campo dai licei che avevano già attivo l’indirizzo Scienze Umane con opzione Economico-sociale, pensata per una formazione tesa a valorizzare le eccellenze italiane riconosciute a livello internazionale – ha aggiunto il ministro -. Una opzione che dal prossimo anno potrà rafforzarsi nell’alveo dei licei più tradizionali. È importante – ha proseguito Valditara – avere ampliato l’offerta formativa a disposizione degli studenti italiani venendo incontro alle esigenze e alle nuove sfide del mondo del lavoro. È la strada giusta per una scuola di successo per i nostri ragazzi”.

La nuova piattaforma Unica semplifica e velocizza le procedure

Quest’anno, inoltre, le famiglie hanno mostrato un notevole apprezzamento per la nuova piattaforma Unica, per semplicità e velocità delle procedure anche da dispositivo mobile. Il 92% circa degli utenti ha infatti affermato di ritenere efficiente il funzionamento del servizio offerto, mentre il 93% degli stessi ha gradito la semplicità di utilizzo del servizio.

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PA digitale: il ruolo del Cloud nell’adozione dei software gestionali

Nel 2023 il 94% dei Comuni italiani ha presentato piani di migrazione al Cloud nell’ambito del PNRR. Secondo la ricerca realizzata dall’Osservatorio Agenda Digitale in collaborazione con AssoSoftware, il 68% degli enti comunali detiene tutto il proprio portafoglio di software gestionali sul Cloud.

Il PNRR ha segnato un punto di svolta, ma la strada è ancora lunga per una piena trasformazione della PA. E i software gestionali sono un tassello fondamentale nell’erogazione di servizi digitali efficaci a cittadini e imprese.
Ma qual è il livello di maturità della PA nell’utilizzo di soluzioni gestionali? E quale il rapporto con il livello di digitalizzazione dei servizi erogati a cittadini e imprese dal comune?

La maturità digitale dei Comuni italiani

L’Osservatorio Agenda Digitale ha identificato tre gruppi di Comuni: il 36% risulta in uno stadio iniziale del percorso, con alcuni processi ancora non completamente digitalizzati e poca visione sulla necessità di un cambiamento organizzativo. Il 28% è invece nel pieno del percorso di adozione dei software gestionali e trasformazione dei processi, probabilmente anche su spinta dei fondi PNRR per la digitalizzazione.
Un ulteriore 36% è già in una fase di utilizzo avanzato delle soluzioni.

L’Osservatorio Agenda Digitale ha elaborato un indice che analizza la capacità degli enti territoriali di erogare servizi completamente digitalizzati a cittadini e imprese. In particolare, sono state identificate tre classi di Comuni in base alla digitalizzazione del front office e del back office dei servizi all’utente: un 35% di comuni trainanti, un 33% di comuni in transizione e il restante 32% all’inizio della propria trasformazione digitale.

Un percorso di adozione a due velocità

Insomma, la PA si muove a due velocità differenti nel percorso di adozione di software gestionali. A quanto è emerso durante il convegno Il software gestionale in Italia: la fotografia della Pubblica Amministrazione, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, AssoSoftware e Osservatorio Agenda Digitale, nel 2023 solo un terzo dei Comuni di piccole dimensioni ha formato tutto il personale a questo riguardo, contro il 46% di quelli medio-grandi.

I Comuni con più di 20.000 abitanti tendono a personalizzare maggiormente le soluzioni software per rispondere a esigenze di processo, ma solo nel 26% dei casi hanno rivisto tutti o parte dei processi per adattarli ai flussi di attività proposti dalle applicazioni. Oltre la metà dei piccoli Comuni, invece, non ritiene necessari cambiamenti a seguito dell’introduzione di software gestionali.

Gli applicativi più diffusi

In generale, nella PA i software di gestione amministrativa e contabile superano l’80% di diffusione, seguiti da gestione documentale&workflow e gestione risorse umane (oltre il 60%).
Meno frequente l’utilizzo di soluzioni per la gestione della relazione con il cittadino (56%) e la pianificazione e controllo (36%)

Per il 71% dei Comuni i principali benefici derivanti dall’adozione di queste soluzioni, riguardano una maggiore visibilità e tracciabilità dei processi la qualità e l’efficienza degli stessi (69%). E la riduzione degli errori (63%) con impatti diretti sulla rapidità di risposta al cittadino.

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Intelligenza artificiale in azienda? Sì, ma i dipendenti non la sanno usare

Il 17% dei lavoratori italiani ammette di utilizzare strumenti di Intelligenza Artificiale generativa sul luogo di lavoro. Tuttavia, il 49% di questi lo fa senza aver ottenuto l’approvazione formale da parte del datore di lavoro. Un’analisi più approfondita rileva che molte persone utilizzano tali strumenti senza ricevere formazione, supporto o approvazione aziendale adeguati.

Insomma, i dipendenti usano l’intelligenza artificiale, ma senza conoscerla e soprattutto senza avere consapevolezza dei rischi e dei limiti di questa tecnologia. Sono alcuni dei risultati dell’ultima indagine condotta da Salesforce, denominata “Le promesse e le insidie dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro”. La ricerca ha coinvolto oltre 14.000 lavoratori dipendenti in 14 paesi, di cui 1.002 rispondenti provenienti dall’Italia.

Etica e sicurezza

I temi più dibattuti sono l’etica e la sicurezza nell’uso dell’Intelligenza Artificiale. Anche chi impiega questi strumenti senza le dovute autorizzazioni, riconosce la necessità di un utilizzo “corretto” della tecnologia e auspica l’adozione di programmi ufficialmente approvati dalle rispettive aziende.

Ancora oggi, però, non sono rari i casi di pratiche discutibili, come attribuirsi indebitamente il lavoro svolto dall’Intelligenza Artificiale o mentire sulle proprie competenze nell’uso di tali tecnologie.

La metà dei lavoratori italiani “mente”

In Italia, il 54% degli intervistati ha presentato come proprio il lavoro svolto dall’IA, mentre il 29% simula competenze più avanzate per ottenere nuove opportunità professionali. La responsabilità, però, non è solo dei dipendenti: a livello globale  quasi sette lavoratori su dieci non hanno ricevuto una formazione adeguata sull’utilizzo sicuro ed etico degli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa. In Italia, solo il 23% dei lavoratori ha ricevuto tale formazione.

Mancano le policy aziendali…

Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla mancanza o dall’ambiguità delle policy aziendali in materia di Intelligenza Artificiale generativa. A livello globale, l’87% dei lavoratori nel settore sanitario lamenta politiche poco chiare o addirittura inesistenti. Si tratta di un problema particolarmente rilevante in questo ambito, poichè si “maneggiano” dati sensibili.

… e servono competenze specifiche

La ricerca indica anche che i lavoratori riconoscono l’importanza di acquisire competenze specifiche per migliorare la propria posizione professionale. Il 37% degli intervistati italiani crede che ciò renderebbe il proprio profilo più appetibile, mentre il 46% è attratto da aziende all’avanguardia nell’uso dell’IA.
Vanessa Fortarezza, Country Leader di Salesforce per l’Italia, sottolinea che, nonostante l’adozione crescente dell’Intelligenza Artificiale, è cruciale investire nella formazione dei dipendenti e stabilire linee guida chiare. Solo così i lavoratori potranno affrontare i rischi associati all’Intelligenza Artificiale e sfruttarne le innovazioni per potenziare la propria carriera. 

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Nuove regole per gli influencer: l’Agcom avvia un tavolo tecnico

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di intervenire per regolamentare l’attività degli influencer.
A seguito di una consultazione pubblica ampiamente partecipata, nella riunione del 10 gennaio 2024 il Consiglio dell’Agcom ha approvato all’unanimità le Linee guida volte a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi. 

Definiti dall’Autorità soggetti che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi tramite piattaforme per la condivisione di video e social media, e sui quali esercitano responsabilità editoriale, gli influencer sono sempre più rilevanti nel mercato audiovisivo italiano. Per questo motivo, si è reso necessario intervenire soprattutto per tutelare i consumatori.

Linee guida specifiche

Ferma restando la disciplina nazionale e la regolamentazione dell’Autorità in materia di contenuti generati dagli utenti distribuiti su piattaforme di condivisione video, le Linee guida definiscono un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia.

Nel nostro paese gli influencer raggiungono almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano, e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%.
In pratica, hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati.

Stabilito un codice di condotta

Le previsioni delle Linee guida, riguardano, in particolare, le misure in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport, prevedendo un meccanismo di richiami e ordini volti alla rimozione o adeguamento dei contenuti. 

In caso di contenuti con inserimento di prodotti, gli influencer sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo prontamente e immediatamente riconoscibile. 

Le Linee guida dispongono, inoltre, l’avvio di un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta che definisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere.
Il codice sarà redatto nel rispetto dei principi che informano le Linee guida, e prevedrà sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer che dovranno essere chiaramente individuabili e contattabili. 

Adattarsi alle norme europee

Al Tavolo tecnico parteciperanno anche soggetti che solitamente non rientrano nel perimetro normativo e regolamentare dell’Autorità, quali quelli che popolano il mondo dell’influencer marketing, quindi non solo influencer, ma anche soggetti che operano quali intermediari tra questi e le aziende.

Ciò permetterà di recepire le istanze di questi soggetti e di indirizzarne l’azione, avvalendosi delle buone prassi in materia, verso il rispetto delle regole.
L’iniziativa è in linea con altre iniziative nazionali adottate da altri Stati membri dell’Unione, e con le analisi e le soluzioni proposte in relazione alle attività degli influencer dal Gruppo dei regolatori europei dell’audiovisivo – ERGA. 

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Gli italiani al ristorante vogliono la doggy bag

Mentre alla Camera si discute la proposta di legge per rendere obbligatorie le doggy bag nei ristoranti, secondo i i nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, quasi un italiano su 2, il 47% degli intervistati, chiede di trovare di default la doggy bag al ristorante.
Uno su 3, il 32%, consiglia di dotarsi di bag riutilizzabili ed eco-compatibili. E il 26% suggerisce ai ristoratori di fornire un opuscolo con consigli per il consumo a casa degli avanzi e la creazione di nuovi piatti a partire dal cibo avanzato.

Solo una minima parte dei consumatori italiani, il 5 %, suggerisce invece di ridurre le porzioni servite.
Soltanto il 3% non accetterebbe di portarsi a casa il cibo avanzato. Ma per la maggioranza degli italiani la doggy bag non è più un tabù.

“Non chiamiamole borse per il cane”

I dati della ricerca sono stati resi pubblici da Andrea Segré, l’economista e divulgatore, fondatore del movimento e della campagna Spreco Zero. Con una raccomandazione importante: “non chiamiamole doggy bag, borse per il cane – spiega all’Ansa Segré – perché si rischia di togliere valore al gesto del recupero del cibo e di scoraggiare il recupero. Con il Ministero dell’Ambiente, qualche anno fa, abbiamo proposto il termine family bag, che restituisce una visione anche domestica della prevenzione dello spreco alimentare”.

Una buona pratica comune contro lo spreco di cibo

I dati Waste Watcher International del 2023 stimano uno spreco domestico pro-capite settimanale di circa 500 grammi.
I tempi sono quindi maturi perché questa pratica diventi consuetudine nei ristoranti italiani, senza bisogno di chiederla, come appunto una buona pratica comune.

La parola chiave, anche in questo caso, è prevenzione, ovvero, evitare di lasciare gli avanzi nel piatto. Si pone però un problema di cui nessuno parla: chi paga i costi della bag?
Se si vuole essere sostenibili la bag dovrà essere in materiale perfettamente riciclabile, e è a totale carico del ristoratore “la vedo assai difficile”, commenta Segré.

Ma chi paga il costo del contenitore?

“Mentre se la deve pagare il consumatore, con l’incremento dei costi, è ancora peggio – aggiunge l’economista -. Per evitare costi troppo elevati nella fornitura della family bag un’idea condivisa dal 32% degli intervistati è proporre confezioni, buste che possono essere riutilizzate dal cliente, ad esempio sacchetti di stoffa. Prima di presentare questo tipo di progetti bisognerebbe interrogarsi perché finora gli altri non hanno funzionato”.

Intanto, il 5 febbraio sarà la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, durante la quale sarà lanciato il nuovo Osservatorio sugli sprechi nella ristorazione italiana, attraverso l’app istituzionale ‘Sprecometro’, scaricabile gratuitamente da tutti.

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